Pollo coi peperoni alla romana

pollo coi peperoni alla romana

Ed eccolo finalmente il trittico ricomposto per una delle specialità della cucina romana: il pollo coi peperoni alla romana!

 

E per dirla con la sora Lella:
“A me er pollo me piace fatto alla romana! Fatto co’ li peperoni! E se Napoleone veniva a Roma, Napoleone magnava er pollo che je facevo io, sta tranquillo!

 

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Il pollo in padella alla romana

pollo in padella alla romana

Il pollo in padella alla romana è una preparazione tipica della cucina romana. Anche se Ada Boni riconosce che si tratta di una gustosa specialità romana, nella sua raccolta lo chiama semplicemente “pollo in padella”, mentre l’appellativo “alla romana” gli è riconosciuto da Giaquinta e Carnacina.

La ricetta consiste, semplicemente, in uno spezzato di pollo al pomodoro. Vi riporto la ricetta tipica.

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Peperoni in padella alla romana

peperoni in padella alla romana

I peperoni in padella alla romana  fanno parte della cucina tradizionale del Lazio che ha sempre accolto con grande entusiasmo i peperoni, in quella romana soprattutto i verdi, ma da tanto tempo oramai i nostri mercati e le nostre coltivazioni si sono arricchite di tante varietà e colori: gialli rossi, a cornetto, friggitelli, corno di toro… La ricetta di oggi prevede i classici peperoni grandi, polposi. Ada Boni ci consiglia solo quelli verdi, io ho optato per un piatto più colorato!

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La lattuga romana

lattuga romana

La lattuga romana  (Lactuca sativa ) appartiene alla famiglia delle Compositae, varietà longifolia. Le foglie sono dritte, con nervature evidenti, il cespo è allungato e compatto. La parte centrale è bianca mentre man mano che si arriva alle foglie più esterne diventa gradualmente di un verde più intenso, soprattutto nei bordi. La grossa costa centrale è la parte più succosa e fragrante.

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Frittata alla burina

Frittata alla burina
Il termine “burino”, in dialetto romanesco si riferisce al contadino, colui che viene dalla campagna. Oggi è anche sinonimo di persona rozza, a volte volgare.
La frittata alla burina, piatto preparato con i tipici prodotti della campagna romana, lattuga e pecorino, porta alla mente proprio i contadini. Erroneamente si pensava che provenisse da “buro – burini”, cioè burro, venditori di burro. In realtà da una ricerca più attenta salta fuori che deriva dal latino “buris-is”, ovvero il manico dell’aratro in riferimento ai braccianti della Romagna, all’epoca dell’appartenenza al territorio dello Stato Pontificio, ingaggiati come lavoratori stagionali nell’Agro Romano, come riporta Fernando Ravaro nel suo “Dizionario Romanesco” un’opera con oltre 11.000 voci, 18.000 citazioni di autori di ogni tempo, più di 7000 locuzioni e forme tipiche, frutto di un ventennio di studi, osservazioni, ricerche.  E quindi mi fido!

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Composta di ciliegie di Montelibretti

Composta di ciliegie di Montelibretti

Composta di ciliegie di Montelibretti: una ricetta nata dalla presenza in casa di queste meravigliose ciliegie di Ravenna, coltivate da lunghissimo tempo nei territori di Montelibretti, Palombara Sabina, Nerola… Io avevo quelle specifiche di Montelibretti e le ho preparate per guarnire dolci soprattutto a base di ricotta, con la quale si sposa benissimo. 

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Gelato di ricotta con composta di ciliegie di Montelibretti

gelato di ricotta con composta di ciliegie di Montelibretti

Due prodotti d’eccellenza del nostro territorio per preparare questo gelato di ricotta con composta di ciliegie di Montelibretti: la rinomata ricotta romana D.O.P. e le le ciliegie Ravenna di Montelibretti. Non poteva che uscirne fuori un dolce dal sapore gustosissimo, inimitabile. Nella nostra tradizione non abbondiamo di dolci, ma sono tutti preparati con prodotti semplici e di qualità. E anche questa ricetta va conservata, custodita, protetta… 

La ricetta tradizionale vera e propria è il solo gelato, la composta di ciliegie di Montelibretti l’ho preparata di mia iniziativa e la ricetta la potete trovare qui.

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Lattuga romana stufata

lattuga romana stufata

Molto spesso dimentichiamo che la lattuga non si consuma solo in insalata. Ci sono anche ricette che prevedono la sua cottura – lattuga romana stufata una di queste.

Ho voluto proporre di proposito la lattuga romana stufata, che senza dubbio merita non essere dimenticata. Io l’ho cucinata, mangiata e apprezzata come non mai. Ottima tiepida se non addirittura fredda nei mesi più caldi. Un sapore avvolgente, che vi invito a provare. In più questa ricetta è preparata con tre prodotti eccellenti delle nostre terre: la lattuga romana, le olive di Gaeta e il pecorino romano dop… Non me la sono lasciata sfuggire!

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Fave col guanciale alla romana

Fave col guanciale alla romana

Da tempi immemorabili le fave sono il legume principe della cucina romana e la ricetta de le fave col guanciale alla romana ne sono la sua massima espressione.
La primavera è il periodo di raccolta della fava, e non manca mai il carretto fermo sulle strade con il suo raccolto prelibato. Tant’è che è usanza tradizionale celebrare il 1° maggio facendo scorpacciate di fave fresche con il pecorino romano! Soprattutto con quelle più piccoline e tenere. Quelle di media grandezza trovano largo utilizzo in cucina, come la ricetta delle fave col guanciale alla romana, accompagnata per l’occasione da una poesia in dialetto romanesco del poeta Roberto Ortenzi, apparsa tempo fa su “Il cucchiaio d’argento”. Ne traspare tutto il legame che il popolo romano ha da sempre verso questo versatile legume.

Fave col guanciale alla romana

 

La preparazione, come tutti i piatti romani di origine popolare, è molto semplice.

Il segreto per la perfetta riuscita delle fave col guanciale alla romana è quello di utilizzare fave freschissime e cuocerle appena liberate dal loro baccello, altrimenti tendono a prendere un colorito brunastro e a indurirsi.

600 g di fave romanesche fresche prive del baccello

100 g di guanciale tagliato a pezzi

1 piccola cipolla tritata

3 cucchiai di olio extravergine di oliva

sale e pepe q.b.

ingredienti per 4 persone

Preparazione

Tritate finemente la cipolla e soffriggetela insieme al guanciale tagliato a tocchetti non eccessivamente piccoli, insieme all’olio. Aggiungete le fave prive del baccello insieme a qualche cucchiaio di acqua. Salate e pepate. Se le fave sono fresche si cuoceranno a puntino in circa 15 o 20 minuti.

Accompagnate il nostro piatto di fave col guanciale alla romana, con un buon vino dei Castelli Romani e una fetta di pane casareccio e avremo un contorno di gusto assicurato! 

favaromanesca

Facioletti a corallo cotti a crudo

L’ingrediente principe della  ricetta dei facioletti a corallo cotti a crudo è il fagiolino a corallo, il “facioletto” come viene chiamato dalle nostre parti. 

E questa è la classica ricetta che si tramanda da madre a figlia, andando indietro nel tempo…i “facioletti de mamma” o quelli di nonna e ancora indietro! Continue Reading