Il carciofo soprattutto nel Lazio gode di un apprezzamento senza pari. Siamo consapevoli che esistono diverse varietà ma il nostro cimarolo o romanesco è il nostro simbolo! “A noi non ce toccate er cimarolo!” così mi ha detto ieri un pittoresco signore al Mercato Ostiense mentre li stava sistemando con cura. Tutti sappiamo che pulire un carciofo non è cosa da poco, bisogna avere “la mano”, l’esperienza perchè il carciofo ha delle foglie molto dure e di difficile masticazione. Personalmente l’ho sempre visto fare da mia madre e col tempo l’ho imparato anche io ma ho affinato questa tecnica andando a scuola di cucina dalla mia chef Necci Bertini che oltre a pulirlo ci ha insegnato a pulirlo benissimo, perchè al “cliente o commensale” non puoi dare in bocca delle cose da dover poi eliminare. Mamma invece da brava massaia lo “capava” bene ma senza andare troppo al cuore perchè sennò si sprecava troppo carciofo, per cui ero abituata a “ciancicare e sputare” ciò che era troppo asciutto. Il gusto che c’era però nel ciancicare e sputare!!!! Si poteva fare solo a casa, ovviamente!
Tante sono le ricette con cui si possono esaltare questi ortaggi e noi romani e laziali li mettiamo ovunque quando è il loro periodo. Anzi a questo proposito vi vorrei consigliare una pratica che adotto sempre ogni anno: compro carciofi, li “capo” bene, li faccio a spicchi, li cuocio in padella con aglio, olio e pepe e li surgelo in contenitori di plastica adatti al freezer. Così potrò portarmi nel tempo la freschezza e la bontà dei carciofi di questo periodo. Li utilizzo per la pizza, per i ripieni di carni, per la lasagna, per la pasta e per la frittata.
Infatti la frittata romana per eccellenza è proprio questa: La Frittata con i Carciofi, ed è una bontà infinita. Semplice quanto buona, tra due fette di pane casareccio ti regala un gusto unico, mangiata con una fresca insalata misticanza poi…è una delizia!
6 uova per 2 cimatoli
Preparazione della frittata con i carciofi
Pulite i carciofi dalle foglie più dure e teneteli a bagno con acqua acidulata con limone. Tagliateli a spicchi e metteteli a cuocere in padella con olio o strutto. Aggiustate di sale e pepe e aggiungete un poco di brodo vegetale o acqua per non farli friggere e scurire troppo, devono rimare chiari e morbidi. Una volta cotti i carciofi, aggiungete le uova sbattute e se vi piace anche del prezzemolo tritato. Scuotete la padella in cottura, tenendo il fuoco moderato, poi rivoltate la frittata con un piatto e rimettetela di nuovo in padella, fatela andare sul gas anche dal lato ancora crudo.
Servite la frittata con i carciofi calda e a spicchi.
Ultimi post di sabrina tocchio (vedi tutti)
- La vignarola in quattro cotture - 1 maggio 2023
- Zuppa di carote e cocco… della serie “famolo strano!” - 30 aprile 2023
- Supplì all’amatriciana - 29 aprile 2023
- Ravioli liquidi di amatriciana con fonduta di pecorino - 20 aprile 2023
- Arce terra di confine. Il cammino dell’antica frontiera – il Progetto - 21 dicembre 2022
One Comment