La pizza Rentorta di Pescorocchiano è figlia della tradizione contadina e della cucina povera del luogo, dove gli sprechi non erano consentiti e con la semplicità degli ingredienti a portata di mano si portavano in tavola cibi di superbo sapore.
Pasquetta insolita, quest’anno. Tutti a casa… nonostante il tempo così bello, primaverile. E così ci organizziamo in casa, o per i più fortunati, in terrazza o in giardino. Però non possiamo rinunciare alle nostre tradizioni. E allora, facendo finta che tutto sia come al solito e di preparare qualche cosa per la scampagnata di lunedì dell’Angelo, quest’anno sono andata a pescare una ricetta della tradizione contadina sabina: la pizza Rentorta di Pescorocchiano!
Pescorocchiano è un comune della provincia di Rieti, nel Cicolano. Il Cicolano è la regione nella bassa provincia di Rieti al confine sud est dell’Abruzzo al quale apparteneva fino al 1927 e del quale mantiene ancora oggi parecchie caratteristiche.
La ricetta della sfoglia mi è stata fornita dalla signora Tirana di Baccarecce, una frazione di Pescorocchiano. (Io ne ho fatto una versione piccolina per un paio di persone, visti i tempi, e per provare… E riproverò – altroché se la riproverò – e la rifarò più grande perché merita!!!!). Di seguito vi do la ricetta per 4/6 persone.
Ingredienti per 4/6 persone
- 500 g di farina
- 4 uova
- sale qb
- un pizzico di bicarbonato
- mezzo bicchiere di acqua
- 4 salsicce
- 1 provola
- pecorino q.b.
- olio extravergine di oliva
Procedimento
- L’impasto deve risultare elastico e va steso sottilissimo.
- Spennellare la superficie della sfoglia con l’olio extravergine di oliva e cospargervi sopra il pecorino grattugiato
- Spellare le salsicce e distribuirle a tocchetti sulla sfoglia alternandole alla provola
- Arrotolare la sfoglia a formare un serpente e avvolgerla a spirale, e appiattirla un po’ con il mattarello
- Spennellare con olio la superficie e la teglia
- Cuocere in forno a 180° per circa 35 minuti ( La versione originale prevede però la cottura nel testo sotto al coppo (coperchio in ferro) ricoperto di brace)
E al centro della tavola potrebbe troneggiare una pizza dolce portodanzese, come quella che ha postato Sabrina pochi giorni fa, oppure una ricresciuta o ancora una pizza sbattuta, che per farla crescere invece del lievito, ti devi armare di santa pazienza e sbattere, sbattere… anche per un’ora! E come le accompagniamo queste pizze deliziose? Ma certamente con alcune fette del delizioso salame corallina, un uovo sodo e dulcis in fundo… lo “squajo” (squaglio) di cioccolata. E tra un assaggio e l’altro lo scambio delle uova di cioccolata, con uno scherzo e un sorriso e la gioia dei bambini (e tutto questo quest’anno tanto ci mancherà!).
E a tutti voi i nostri più cari auguri!
Ultimi post di elena castiglione (vedi tutti)
- La vignarola con guanciale, salsiccia e pecorino romano - 1 maggio 2023
- Fave romanesche al finocchietto selvatico marinate a caldo - 21 aprile 2023
- Le fave tra devozione e avversità - 21 aprile 2023
- Bucatini all’amatriciana - 20 aprile 2023
- ASSAGGI – MORDI IL GUSTO DEL LAZIO PRESENTAZIONE A ROMA - 27 settembre 2022
Che meraviglia!! Stamattina ho fatto i fagioli con le cotiche e cercando la ricetta ho scoperto la vostra pagina. Sono Massimo romano, vivo all estero da parecchio tempo sommelier ho una grande passione anche per la cucina . Le mie radici sono etrusche i miei genitori sono nati a Canale Monterano . Un paradiso se non lo conoscete tutto da scoprire . Vi seguirò complimenti e grazie .
Grazie Massimo, scusa il ritardo con il quale ti rispondo, in realtà pensavo di averlo già fatto! Ci fa piacere che ci segui dall’estero e auguri per la tua professione! Canale Monterano…la conosco! Uno dei prossimi numeri merita un tour sulla nostra rivista!
Grazie di seguirci, ci fa un immenso piacere!