Pizzicotti alla reatina con TipicamenteRieti

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Il 7 Novembre abbiamo partecipato ad una iniziativa molto simpatica indirizzata alla promozione del territorio reatino, e noi si sa, siamo sempre pronte ad aiutare la nostra regione ponendo in evidenza un prodotto, un’azienda o come in questo caso, un piatto tradizionale come i Pizzicotti alla Reatina con Tipicamente Rieti.

Tipicamente Rieti è un progetto cofinanziato da Unioncamere Lazio il quale, insieme alla Camera di Commercio di Rieti ha dato vita ad una iniziativa originale per promuovere il territorio reatino, un calendario di 4 show cooking virtuali dove giornalisti e blogger, collegati in rete,  si cimentano in cucina per realizzare piatti tipici locali con i prodotti a km 0 forniti proprio dalla Camera di Commercio di Rieti e consegnati in simpatiche shopper bag in carta riciclata.

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Noi abbiamo partecipato al terzo show cooking  il 7 novembre con i Pizzicotti alla Reatina, primo piatto semplice e gustoso che abbraccia la tradizione dei paesi della Valle Santa Reatina. Si è chiuso, lunedì 23 novembre, con la realizzazione del castagnaccio, un dolce che ha come protagoniste le castagne reatine, dalla Rossa del Cicolano al Marrone Antrodocano. I prodotti che abbiamo ricevuto per i nostri Pizzicotti alla reatina sono:

Pecorino dei Monti della Laga (o Amatriciano) 

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L’Azienda agricola D’Ascenzo da oltre 60 anni produce formaggi ovini esclusivamente prodotti con latte crudo proveniente dagli allevamenti estensivi e naturali delle proprie greggi. Formaggio grasso a pasta dura viene prodotto con latte misto ovicaprino (latte di capra non superiore al 30%), caratterizzato da un sapore leggermente salato e leggermente piccante. La stagionatura può variare dai 3 ai 6 mesi. Viene tipicamente prodotto nella zona di Amatrice, dove viene utilizzato come ingrediente base per la Gricia e l’Amatriciana ed è riconosciuto dalla Regione Lazio come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT)
Storia
Questo formaggio ha rappresentato per secoli la base dell’alimentazione dei pastori che si spostavano con le greggi tra la Puglia, l’Abruzzo e il Lazio, in continua ricerca di pascoli che avrebbero poi conferito ai prodotti della aromi e fragranze pressoché uniche. Le sue caratteristiche organolettiche, così come i metodi di lavorazione, vengono tramandate di generazione in generazione.
  
Farina di grano tenero tipo 1 dell’Azienda agricola organica Farfarina
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Farfarina è un’azienda agricola che si estende tra Toffia, Castelnuovo di Farfa e Poggio Catino, nella provincia di Rieti, in un territorio agricolo in equilibrio con la natura dove si conservano siepi, boschi, fossati e fiumi cristallini dove ci si può tuffare. Le farine e le paste biologiche di Farfarina sono il frutto del lavoro che dal 2014, Gloria e Francesco,  portano avanti nelle loro terre, coltivando i cereali con metodi completamente naturali e senza l’utilizzo di alcuna sostanza chimica.
Olio Extravergine d’oliva sabino DOP 
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Avevamo un ottimo olio extravergine in dotazione, Olio Petrucci. Dal 1996, tra i primi tre produttori di olio Sabina DOP. È un olio ottenuto da una o più varietà di olive presenti nel territorio Sabino, quali: Carboncella, Olivastrone, Frantoio, Leccino, Raja, Moraiolo, Salviana, Olivago e Rosciola. L’olio Sabino presenta un colore giallo oro, odore fruttato e gusto delicato, uniforme, in parte dolce e in parte amaro, aromatico e vellutato. A questo olio è stato attribuito il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) per la sua qualità e le sue caratteristiche dovute all’ambiente geografico limitato in cui viene prodotto.
Storia
La coltivazione dell’olivo nel territorio Sabino risale a oltre 2000 anni fa. A Canneto, centro del territorio sabinese, è possibile trovare tuttora, in piena vegetazione, l’olivo più antico d’Europa, il cui legno, sottoposto all’esame con l’Isotopo C 14, conferma circa 2000 anni di età. Si hanno prove che questi ulivi fossero presenti e coltivati in questa zona già dall’era pre-romana. In molte opere, quali quelle dei Georgici, Catone, Orazio, Columella, è scritto come l’olivo risplendesse in Sabina, sin da tempi antichissimi. Presso l’Abbazia di Farfa in Sabina, nel “Regesto Farnese”, lì conservato, è possibile ritrovare la storia della coltura, gli inizi dell’espansione delle coltivazioni di olivo e i periodi di decadenza e ripresa di quest’ ultime, legati all’alternanza di periodi storici di invasioni e di pace o di mutamenti della condizione sociale avvenuti in questa zona.
Peperoncino Sabino 
È un peperoncino nato dall’incrocio di due peperoncini con caratteristiche differenti: il Diavolicchio Calabrese, piccante e dalla riconoscibile forma a cornetto, rosso fuoco; e il Brazil, peperoncino brasiliano dalla forma tonda che cambia colore man mano che arriva a maturazione, prima bianco, poi giallo, poi arancio, poi viola e infine rosso. Il peperoncino sabino è una pianta piccante e profumata che si adatta perfettamente al clima e al territorio Reatino, resistente alle nebbie tardive e ai freddi precoci.
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Pizzicotti alla Reatina

Per i Pizzicotti:

500 g farina di grano tenero

3 cucchiai di olio extravergine di oliva

1 pizzico di sale 

Per la salsa:

500 g Pomodori pelati

Olio extravergine di oliva q.b.

trito di sedano, carota, cipolla, aglio e peperoncino piccante

sale e pepe

prezzemolo e pecorino grattugiato a scagliette

Ingredienti per 4 persone

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Procedimento

  • Porre la farina a fontana sulla spianatoia, o dentro una ciotola, unire l’acqua tiepida, aggiungere un pizzico di sale e 3 cucchiai di olio extravergine. Impastate bene con la punta delle dita per circa 15-20 minuti, in modo che il composto non risulti ne troppo duro ne troppo morbido, liscio e vellutato.
  • Lasciate riposare l’impasto per almeno 30 minuti.
  • Mentre l’impasto riposa, preparate il sugo soffriggendo in olio extravergine un piccolo trito di sedano, carota, cipolla e aglio o intero o tritato. Aggiungete i pelati e se occorre anche un poco di acqua e schiacciateli con una forchetta. Salate, pepate e mettete il peperoncino piccante a piacere. Cuocete a fuoco basso fino alla consistenza e al sapore che preferite.
  • Nel frattempo riempite una pentola d’acqua e, raggiunta l’ebollizione, salatela; quindi preso un pezzo di pasta con la mano sinistra, con la destra pizzicottarla gettando nell’acqua bollente i “pizzicotti” di pasta, uno alla volta.
  • Dopo 5 o 6 minuti di cottura, scolateli, versateli nel piatto di portata e conditeli con il sugo preparato. Cospargete con pecorino grattugiato o a scaglie, come preferite, e una fogliolina di prezzemolo.
  • Questa è la versione veloce che abbiamo eseguito con il collegamento in rete, ma la ricetta originale è con pasta di riporto del pane quindi con lievito di birra anche se un tempo era con lievito madre.

Pasta lievitata per Pizzicotti

500 g farina di grano tenero + 3 g lievito secco o 10 g lievito fresco

3 cucchiai di olio extravergine di oliva

1 pizzico di sale

  • Far lievitare l’impasto per almeno un’ora in luogo tiepido come il forno con la luce accesa e coperto con pellicola.
  • Consiglio furbo: bagnate le dita con l’olio così sarà più facile “pizzicare” la pasta e gettarla in pentola.
  • Il condimento originale è con un sugo aglio, olio peperoncino, pelati e prezzemolo e senza pecorino.

NOTA: L’usanza locale dice: “il primo pizzicotto aspetta l’ultimo”, per dire che non necessita di un’uscita immediata dalla pentola.

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Nella busta contenente gli ingredienti per la ricetta c’era anche un canovaccio di fine tessitura, si tratta di un Laboratorio Artigianale Tessile di Farfa, dove Gustavo Scipioni ha proseguito il lavoro dei suoi genitori, la mamma iniziò l’attività nel 1938.

I loro tessuti principalmente in Lino e Cotone, sono lavorati con antichi telai jacard e realizzano tovaglie, tende, asciugamani e molto altro. Una loro particolarità è quella di poter essere utilizzati anche al rovescio.

Peccato non potervi trasmettere la bellezza al tatto di questo tessuto. Una tappa comunque da tenere a mente in zona.

Laboratorio tessile Farfa

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Sono una foodblogger, mamma, moglie, impiegata. ..dove trovo la forza per fare tutto??? Negli occhi verdi di mio figlio! www.natosottoilcavoloblog.com e www.laziogourmand.com

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