La ricetta di queste Castagnole sabine morbidissime con l’olio extravergine di oliva è stata tratta da un interessante libro di Maria Giuseppina Truini Palomba, una signora originaria di un paese in provincia di Rieti, Borbona. Lei ha avuto la pazienza di raccogliere, dall’Ente Provinciale del Turismo di Rieti, non solo ricette, ma anche i racconti, le piccole poesie e i ritornelli delle amate signore di paese, quelle che hanno sempre cucinato “ad occhio” senza mai seguire una ricetta scritta.
Ogni anno a Carnevale le ricette di dolci fritti impazzano nelle rete. Chiunque ha la sua ricetta più o meno di famiglia, alcuni fanno voli pindarici per cercare di essere originali con rivisitazioni di ogni tipo ma alla fine i classici vincono su tutti. Il nostro intento è quello di farvi conoscere le ricette e le storie di un tempo, quelle scovate nei vecchi libri e nei foglietti ingialliti dal tempo e dagli schizzi delle mille fritture subite.
Ecco le prove di alcune delle “fonti” da cui la signora Truini ha tratto ispirazione per il suo libro La Cucina Sabina:
Queste semplici Castagnole sabine si differenziano dalle ricette attuali perchè la parte grassa della ricetta è l’olio extravergine di oliva.
Questo è il motivo della loro morbidezza che rimane anche da fredde. Di solito il burro che si usa nelle ricette comuni dà una gran fragranza da calde, ma una volta fredde diventano dure e poco gradevoli. Provatele sono semplici e anche veloci dal momento che si formano come gli gnocchi, a tocchetti. Vi riporto la ricetta originale del libro e fra parentesi vi allego le mie modifiche
3 uova 3 cucchiai di olio di oliva (io extravergine di oliva) 5 cucchiai di zucchero 1 bustina di vanillina 1 bustina di lievito in polvere per dolci la buccia grattugiata di 1 limone 1 bicchierino di rhum farina q.b. (lo so, è complicato ma l’ho pesata per voi circa 400 g) olio di oliva per friggere (io, olio di semi di girasole)
Preparazione delle castagnole sabine
Sulla spianatoia impastate gli ingredienti tutti insieme in modo da ottenere un composto piuttosto tenero. Mettete la pasta in un angolo della spianatoia spolverizzatelo di farina e copritela con un piatto rovesciato. Prendete ogni tanto un pezzetto e fatene dei bastoncini, come se doveste fare gli gnocchi. Tagliate ogni bastoncino a pezzetti di un paio di centimetri. Friggeteli in abbondante olio di oliva bollente (io, olio di semi di arachide). Scolateli, spolverizzateli subito di zucchero. Freddi sono più buoni che caldi.