La vignarola romana: l’inno alla primavera a tavola, un concentrato di tutto ciò che la natura ci regala in questo periodo dell’anno: carciofi, fave, piselli, lattuga romana e cipollotto fresco.
Detta vignarola da “vignaroli” – gli ortolani- o forse perché il piatto veniva preparato dopo le fatiche dalla vigna o ancora perché le verdure base del piatto, venivano coltivate fra le vigne.
lattuga romana
Frittata alla burina
Il termine “burino”, in dialetto romanesco si riferisce al contadino, colui che viene dalla campagna. Oggi è anche sinonimo di persona rozza, a volte volgare.La frittata alla burina, piatto preparato con i tipici prodotti della campagna romana, lattuga e pecorino, porta alla mente proprio i contadini. Erroneamente si pensava che provenisse da “buro – burini”, cioè burro, venditori di burro. In realtà da una ricerca più attenta salta fuori che deriva dal latino “buris-is”, ovvero il manico dell’aratro in riferimento ai braccianti della Romagna, all’epoca dell’appartenenza al territorio dello Stato Pontificio, ingaggiati come lavoratori stagionali nell’Agro Romano, come riporta Fernando Ravaro nel suo “Dizionario Romanesco” un’opera con oltre 11.000 voci, 18.000 citazioni di autori di ogni tempo, più di 7000 locuzioni e forme tipiche, frutto di un ventennio di studi, osservazioni, ricerche. E quindi mi fido!
Lattuga romana stufata
Molto spesso dimentichiamo che la lattuga non si consuma solo in insalata. Ci sono anche ricette che prevedono la sua cottura – lattuga romana stufata una di queste.
Ho voluto proporre di proposito la lattuga romana stufata, che senza dubbio merita non essere dimenticata. Io l’ho cucinata, mangiata e apprezzata come non mai. Ottima tiepida se non addirittura fredda nei mesi più caldi. Un sapore avvolgente, che vi invito a provare. In più questa ricetta è preparata con tre prodotti eccellenti delle nostre terre: la lattuga romana, le olive di Gaeta e il pecorino romano dop… Non me la sono lasciata sfuggire!